Epatite “B”

CHE COS’È
È una malattia contagiosa che colpisce il fegato, causata da un virus denominato virus dell’epatite B.

COME SI TRASMETTE
La sorgente d’infezione è rappresentata dall’uomo malato o dal portatore sano (nel portatore il virus rimane nell’organismo in cui è penetrato, senza dare la malattia e la presenza del virus viene evidenziata da uno specifico esame del sangue). Entrambi possono trasmettere la malattia con il sangue o altri liquidi biologici (per esempio: sperma e secreto vaginale).

COME SI MANIFESTA
Il periodo di incubazione varia da 45 a 180 giorni dal contagio.
La malattia può manifestarsi con malessere, mancanza di appetito, nausea, disturbi digestivi, febbricola, colorito giallo degli occhi e della cute, feci molto chiare, urine molto scure.
Alcuni esami del sangue sono alterati a causa della malattia.
Spesso alcuni di questi sintomi o addirittura tutti possono non manifestarsi o essere così lievi da non venire notati dal paziente.
Il periodo di contagiosità inizia diverse settimane prima della comparsa dei sintomi e continua per tutto il periodo acuto della malattia.
La malattia in genere si conclude con la completa guarigione e la scomparsa del virus dall’organismo, fatta eccezione per i cosiddetti “portatori”.
Talora però, seppure raramente, l’epatite può evolvere verso forme croniche fino alla cirrosi o al tumore del fegato.

COME SI PUÒ PREVENIRE
Per prevenire la malattia è utile osservare oltre alle comuni norme di igiene generale, alcune indicazioni fondamentali quali:

  • evitare per quanto possibile, di venire a contatto con il sangue e i liquidi biologici altrui senza utilizzare mezzi di protezione (guanti ecc…);
  • evitare di intrattenere rapporti sessuali con partner occasionali senza l’uso del preservativo;
  • utilizzare siringhe o altro materiale monouso;
  • evitare interventi sanitari non indispensabili (come tatuaggi) e comunque effettuarli presso strutture che diano garanzie di igiene e di corretta sterilizzazione degli strumenti.

La più importante misura di prevenzione è la vaccinazione antiepatite virale B, resa obbligatoria dal giugno 1991 per i bambini nuovi nati e i dodicenni, ed offerta gratuitamente a soggetti che appartengono a particolari categorie a rischio (conviventi con malati o portatori del virus, personale sanitario ecc…).

COSA FARE PER NON DIFFONDERLA
Da parte del malato o del portatore dovranno essere scrupolosamente osservate le seguenti indicazioni:

  • utilizzare in modo strettamente personale tutti gli oggetti da toilette che possono venire contaminati da tracce di sangue: rasoi, forbicine e limette per unghie, spazzolini da denti, fazzoletti e asciugamani da bagno e da bidet;
  • prestare particolare attenzione in occasione di qualsiasi perdita di sangue: sangue mestruale (i pannolini e gli assorbenti vanno preferibilmente posti in un sacchetto di plastica e gettati in pattumiera), emorroidi o ragadi all’ano facilmente sanguinanti, ferite anche lievi (le medicazioni dovrebbero essere fatte indossando guanti, dal soggetto stesso se possibile, piuttosto che da un familiare inesperto, non strizzare eventuali foruncoli), prelievi di sangue, iniezioni endovenose e anche intramuscolari (chi esegue l’iniezione deve sempre essere avvertito del possibile pericolo di contagio), estrazioni dentarie o altri interventi in bocca (il personale dello studio dentistico dovrebbe essere sempre avvisato dal soggetto) e vanno avvisati i sanitari in occasione di qualsiasi intervento chirurgico;
  • se il soggetto manipola alimenti, dovrà evitare di farlo con le mani sporche di tracce di sangue (ad esempio in caso di tagli) lavarsi accuratamente dopo essere andato in bagno (specie in periodo mestruale);
  • durante i rapporti sessuali usare sempre il preservativo, infatti è possibile che si verifichi un modestissimo scambio di sangue;
  • far vaccinare contro l’epatite virale B i propri familiari, in particolare il proprio partner e i bambini;
  • effettuare visita di controllo e periodici esami di laboratorio per accertare la guarigione. È utile che copia del certificato di guarigione venga consegnata all’Assistente Sanitaria del Distretto o del Servizio d Igiene;
  • ricercare i casi non identificati tra i conviventi (chi vive sotto lo stesso tetto) e i contatti compagni di scuola o di lavoro, ecc…) attraverso accertamenti di laboratorio se indicati dal medico di Base o dal Servizio di Igiene.

In particolare, COLORO CHE SVOLGONO ATTIVITÀ LAVORATIVA PRESSO COMUNITÀ (scuole, ospedali, ecc…) O CHE SONO IN POSSESSO DI LIBRETTO DI IDONEITÀ SANITARIA, devono essere segnalati al Servizio di Igiene che valuterà l’opportunità di successivi controlli.